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IV Conferenza Regionale sulla Lingua Friulana

Si è svolta lunedì 9 giugno presso l’Auditorium della Cultura Friulana a Gorizia la IV Conferenza Regionale sulla Lingua Friulana, promossa da ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana.

L’evento ha fatto il punto sul nuovo Piano Regionale di Politica Linguistica 2026–2030, con approfondimenti sul quadro normativo e sulle strategie di salvaguardia. Tra gli interventi: Elena D’Orlando (Università di Udine) sul profilo giuridico; Vittorio Dell’Aquila (Università di Milano) sulla vitalità del friulano; e Michele Gazzola (Università dell’Ulster) sul sistema informativo linguistico in costruzione. Presentazioni tematiche su istruzione, pubblica amministrazione, media e tecnologie a cura di esperti come Patrizia Pavatti, Veronica De Giorgio, Marco Torresin ed Elena Zanussi.

Il dibattito è stato moderato da William Cisilino (Direttore ARLeF), che ha valorizzato i contributi presentati dagli ospiti intervenuti e ha sottolineato “La tecnologia non è il nemico delle lingue minoritarie, ma il loro alleato più prezioso”. 

Un elemento centrale è emerso con forza dalle analisi più recenti: il friulano conta oggi oltre 440.000 parlanti attivi, ma registra un uso limitato tra i giovani, nonostante il radicamento dell’identità linguistica. Il contrasto tra la “forte identità” e la “scarsa adozione attiva” da parte delle nuove generazioni è una sfida condivisa di cui si è discusso approfonditamente.

I relatori hanno sollecitato un rafforzamento degli strumenti culturali, formativi e istituzionali: dall’incremento dell’insegnamento nelle scuole all’ampliamento dei media in friulano e alla promozione nelle tecnologie digitali.

Forte dei traguardi già raggiunti (sui social, browser e nella messaggistica istantanea) l’ARLeF sta lavorando, in collaborazione con il DITEDI – Cluster Regionale delle Tecnologie Digitali, a un altro importantissimo, quanto ambizioso, progetto-obiettivo: la sintesi vocale. Fino a qualche anno considerata una nicchia e caratterizzata da una qualità eccessivamente artificiale; oggi viene utilizzata in tanti ambiti della vita quotidiana: dagli annunci nelle stazioni ferroviarie agli assistenti personali, dal controllo dei dispositivi personali all’aiuto per le persone con disabilità. La disponibilità di framework, anche open source, rende possibile una seria sperimentazione anche sul friulano. Ed è proprio in questo contesto che si innesta la collaborazione ARLeF-DITEDI.

La giornata si è conclusa con un impegno comune verso strategie concrete e multidisciplinari per rilanciare l’uso del friulano, in particolare tra i giovani, potenziando una cultura linguistica moderna, inclusiva e ancorata alle radici.